Il nostro é proprio uno strano paese. Forse lo saranno anche gli altri, e la dimostrazione la possiamo confermare se torniamo alle ultime elezioni americane, oppure vedere come gli inglesi si sono comportati con la "mucca pazza". Restiamo a noi, e più precisamente alla guerra dei decibel, scatenatasi con poco clamore ma che per il mondo dei motori, e dell’Autodromo di Monza, potrebbe essere una vera e propria Caporetto.
Prima i fatti. Dal 1995, sulla base della legge quadro sull’inquinamento acustico 447/95, si sono svolti i lavori per la stesura di un "Regolamento" che disciplini le emissioni sonore prodotte nello svolgimento delle attività motoristiche negli autodromi. Da allora ad oggi si sono susseguite tutta una serie di incontri, riunioni, commissioni, per giungere allo scorso 1 febbraio dove, nei locali di Palazzo Chigi a Roma, la Conferenza Unificata ha deliberato un regolamento che ora sarà al vaglio del Consiglio dei Ministri per poi ottenere la quasi certa approvazione.Fin qui i fatti. Ora, se permettete, le supposizioni. C’é un motivo ben preciso per cui si é voluto a tutti i costi chiudere entro questi giorni il "Regolamento", nonostante la materia non sia di facile comprensione per coloro che hanno dovuto esprimersi. Il motivo, e in Italia non poteva essere altrimenti, é politico. Fra poco andremo a votare, attualmente abbiamo un governo di centrosinistra con un Ministro all’Ambiente di quella parte politica, con un passato di verde ambientalista. Con l’aria che tira la sconfitta della coalizione che appoggia l’attuale ministro sembra certa, e automaticamente il prossimo reggitore di questo dicastero potrebbe essere un fautore delle corse e del rumore, per cui difficilmente potrebbe passare un regolamento come quello da loro auspicato. Già per far approvare questo hanno dovuto abbassare la cresta, figuriamoci se colui che li appoggia non fosse uno dei loro.Ma torniamo alla stranezza del nostro paese. Trovo giusto tenere in considerazione le rimostranze dei vari comitati antirumore, ma ritengo che faccia quantomeno sorridere leggere che in Italia gli autodromi non possano superare i 70 decibel, mentre per i giocattoli esiste un regolamento che limita il numero dei decibel in 80, come riportato sulla "Guida alla normativa sulla sicurezza dei giocattoli" edita dal Ministero dell’Industria, del Commercio e dell’Artigianato.
|