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Autodromo di Monza, il raccordo Florio.
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spacer  La 1000 Km di Monza del 1972 di Romano Brusini, 28 febbraio 2001 spacer spacer
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...quell´anno era stato relativamente facile convincere mio padre e cosi' ai primi di aprile mi accompagno' in Corso Venezia 43, alla sede dell´Automobil Club, per acquistare due biglietti della tribuna Esso. Questa era situata alla destra della tribuna Centrale, realizzata con tubi di ferro e dotata di panche di legno e di una copertura, elementi importanti perchè in primavera c'era sempre il rischio della pioggia. Prezzo 5.000 Lire.

Qualche settimana prima della gara ero già andato a Monza in avanscoperta per reperire il programma della "Mille" e con un po´di coraggio e faccia tosta mi ero anche avventurato nell´Ufficio Stampa del ACM dove, molto gentilmente, mi regalarono il regolamento della corsa ed un poster che purtroppo non conservo più.
Il piccolo volume, stampato in tre lingue (italiano, inglese e francese) rappresentò per molti anni la mia bibbia segreta dell´autodromo di Monza perchè conteneva al suo interno una piantina del circuito molto dettagliata, dove erano addirittura riportate reti di recinzione, cancelli, cancelletti e torrette di segnalazione, dettagli che mi permisero di muovermi all´interno del parco come un vero boy-scout.
Una settimana prima della “Mille” poi andai a Monza con mio padre ed ebbi l´occasione di vedere un tentativo di record della Ford sull´anello di alta velocità, forse l´ultimo che venne realizzato a Monza. Quella gita domenicale mi servì per scoprire dove avrei visto la corsa, o per meglio dire dov´erano i due posti a sedere sulla tribuna Esso.
Purtroppo erano proprio nell'ultima fila, cosa che mi infastidi' parecchio in quanto un metro più distante dalla pista mi sembrava dieci chilometri....
Come consuetudine la corsa si disputo' il 25 aprile che era un giorno festivo, spesso infrasettimanale. Nel 1972 il Mondiale Marche, riservato alle Sport fino a 3 litri, cominciò con un dominio assoluto della Ferrari che vinse a Buenos Aires, Daytona, Sebring e Brands Hatch, mettendo a frutto l´esperienza dell´anno precedente con le 312 P. L’unica ad accettare la sfida fu l´Alfa Romeo, reduce da un´annata splendida essendo riuscita a sconfiggere le imbattibili Gulf-Porsche in tre occasioni: Brands Hatch, Targa Florio e Watkins Glen.
La Ferrari invece nel 1971 era stata perseguitata dalla sfortuna, nonostante fosse stata spesso in testa alle gare, ricordando quasi quasi la "sfortuna" di Amon. Poi all´ultimo momento, forse anche per preparare a dovere la Targa Florio, l´Alfa Romeo diede forfait e così le tre rosse 312 P avrebbero avuto la strada spianata verso il successo. Ma il giorno della corsa un autentico diluvio si riversò sulla pista, piovve dal primo all´ultimo giro, senz´altro la Mille più bagnata che abbia visto. Il cielo si incaricò quindi di rimescolare le carte e le insidie per le Ferrari vennero fuori da ogni pozzanghera. Da quell´ultima fila della tribuna Esso iniziai a scattare foto pensando che con la pioggia non avrei visto niente una volta iniziata la corsa. Le conservo ancora, perchè furono le prime istantanee che feci a Monza durante una gara, anche se la qualità lascia molto a desiderare.
In testa partirono subito Ickx, il mago della pioggia dell´epoca, e Peterson, prendendo il largo sul resto dei partecipanti. Però in quelle fasi allagate mi sembrava più a suo agio lo svedese piuttosto che il belga. La terza Ferrari di Redman-Merzario, con alla guida l’inglese, fu la prima ad abbandonare fermandosi all´altezza del sottopassaggio. Anche le Lola con motore Cosworth sparirono quasi subito. Per il popolo ferrarista si preparava una cavalcata verso la vittoria che la rossa non riusciva a conquistare a Monza nel Mondiale Marche dal 1967, quando la mitica P4 con il compianto Bandini e Amon domino' la gara sconfiggendo facilmente l´originale Chapparal.
Io ero all´asciutto ma con un freddo boia addosso perchè avevo voluto indossare un giubbino sportivo con tanto di stemma Gulf originale che a più di un tifoso non era piaciuto affatto. All´asciutto erano anche i piloti delle De Tomaso Pantera, tre grosse GT coperte con motori Chevy da 5,7 litri iscritte da scuderie private che pian piano stavano rimontando posizioni su posizioni tanto che Locatelli e "Pal Joe" riuscirono ad occupare il primo posto per qualche giro.
Stava nascendo un anti-Porsche nella categoria Gt ?
Nel frattempo prima Regazzoni, che aveva dato il cambio a Ickx, e poi Peterson si fermarono ai box a lungo per diversi problemi.
Al comando passò cosi' la Porsche 908/03 condotta dal camionista Joest.
Sembro' proprio una beffa, perchè quella macchina era appartenuta alla squadra ufficiale l´anno primaed era ancora verniciata con i colori ufficiali della Gulf. A metà gara rimasero talmente poche vetture in pista che tra un passaggio e l´altro avevo tempo di chiaccherare con gli spettatori; comunque Ickx recuperò il tempo perso e riacciuffò l´incomodo avversario mentre Peterson-Schenken, malgrado gli sforzi, non ci riuscirono e dovettero accontentarsi del terzo posto finale.
Vidi anche l’invasione di pista, non del pubblico, ma dei meccanici della Ferrari che dopo l´arrivo si riversarono sulla 312 P condotta da Clay Regazzoni e la scortarono fin sotto il podio trasformandola in un piccolo autobus ma con un motore da 12 cilindri. La Ferrari aveva vinto e il Mondiale Marche sarebbe continuato con il dominio della casa di Maranello. Peccato che quell´anno decise di disertare Le Mans, forse per paura di fare brutta figura contro le Matra che, dal canto loro, decisero di non correre il campionato per cercare la vittoria sulla Sarthe. E ci riuscirono!
Il giorno dopo, quando gli amici mi chiesero come era andata con quella pioggia, mi raccontarono che la RAI aveva trasmesso quasi tutta la corsa... e che non era valsa la pena andare a Monza. Ma a me il ricordo indelebile del rombo di una macchina da corsa mi ubriacava tanto che della RAI non mi importava un fico secco. Poi i commenti di Piero Casucci e Mario Poltronieri non è che fossero così entusiasmanti... anzi penso proprio che ne riparleremo se ne valesse la pena, negli anni 70, restare a casa in poltrona !

Autodromo di Monza, la partenza della 1000 Km del 1972.
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
   
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