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 La storia dell'Autodromo di Monza - Parte 6 spacer
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Nel 1989, tra gli altri interventi per migliorare gli impianti tecnologici, vi sono state l'estensione e la ristrutturazione delle cabine elettriche nonché l'installazione di una nuova cabina nel paddock con passaggio da media a bassa tensione e relativa trasformazione e aumento della potenza complessiva disponibile da 400 a 2.300 KVA. Queste opere completano, assieme ai quadri secondari degli impianti elettrici, telefonici e di trasmissione dati, la dotazione tecnologica principale del complesso box. Per quanto riguarda i servizi collegati alle manifestazioni, nella tribuna centrale, dove vi era la tribuna stampa, sono state realizzate 36 cabine insonorizzate per telecronisti e radiocronisti, aumentate di 9 su struttura provvisoria nelle grandi manifestazioni. E' stato poi ampliato il centro medico per accogliere 3 sale mediche e 2 di rianimazione, ed è stata ristrutturata e insonorizzata la direzione gara. Nell'ambito dei lavori di rinnovamento sono stati realizzati anche i nuovi uffici di direzione dell'autodromo che hanno trovato sede nei due fabbricati, opportunamente ristrutturati, precedentemente adibiti a sala stampa, e in un prefabbricato situato tra i due che funge da reception. Sopra uno dei fabbricati, sono stati ricavati uffici per la CSAI (Commissione Sportiva Automobilistica Italiana).

La vecchia sede della direzione dell'autodromo, anch'essa ristrutturata, è stata affittata a una nota industria come sede di rappresentanza. Altri lavori di ristrutturazione sono stati eseguiti nell'area delle vecchie rimesse, trasformando un edificio adibito a uffici in sede di rappresentanza di un'altra azienda. Insieme alle strutture, sono stati potenziati o sostituiti anche altri impianti tecnologici e ne sono stati installati dei nuovi. Tra questi, assai importante è il sistema integrato per la rilevazione, l'elaborazione e la trasmissione di dati, nonché per il controllo a distanza dell'impianto televisivo a circuito chiuso e per il collegamento dei telefoni di pista, con rinnovamento delle relative apparecchiatura. Un sistema d'avanguardia, che attraverso una serie di 31 punti di rilevamento e due linee di cavi atti a trasmettere segnali in radiofrequenza, corre a fianco del tracciato, e permette di fornire istantaneamente tutte le informazioni relative alle vetture in corsa, come le varie posizioni, le velocità massime di ogni vettura, l'analisi dei tempi giro per giro e per ogni sezione del circuito. Esso fa capo a una potente unità centrale utilizzabile anche per la gestione informatizzata di altri servizi interni dell'autodromo. L'integrazione di questo sistema informatico con il circuito chiuso televisivo consente di seguire automaticamente la vettura dai box su tutto lo sviluppo della pista. Questo servizio può essere realizzato per un numero massimo di 48 vetture che girano contemporaneamente in pista.

Tutti gli impianti sono governati da una centrale di controllo e supervisione con tecnica digitale, che riporta su video e su stampante gli stati di funzionamento e le eventuali anomalie, permettendo così non solo una corretta gestione energetica, ma anche una diagnosi in tempo reale delle anomalie e la localizzazione dei guasti. Un'altra innovazione è stata l'installazione di una rete a metano (lunga 1.500 m), in sostituzione di quella a gasolio. Nel biennio 1994-1995 la pista di Monza è stata nuovamente oggetto di alcuni interventi finalizzati al suo adeguamento agli standard di sicurezza richiesti dalla Federazione Internazionale dell'Automobile (FIA). Le modifiche, che non hanno comunque mutato la fisionomia del tracciato, sono iniziate nell'estate del 1994 con la ridefinizione del disegno della seconda curva di Lesmo, rifatta con una configurazione quasi "a gomito" e, quindi,con un raggio più stretto (36 metri) di quello precedente. In questo modo la velocità di percorrenza della curva è stata sensibilmente ridotta. Più numerosi i lavori eseguiti prima del Gran Premio d'Italia del '95 in vari punti della pista. La curva Grande è stata spostata verso l'interno di una decina di metri e ciò ha comportato la riduzione dei suoi due raggi, passati da 325 e 450 metri, rispettivamente a 290 e 395 metri. Ciò al fine di guadagnare spazio al suo esterno, spazio che ora ha raggiunto la considerevole profondità, nel punto di massima criticità, di 118 metri tra pista e guard-rail. In precedenza questo spazio era di circa 50 metri. La variante della Roggia non ha subito modifiche quanto al suo disegno e al raggio delle curve, ma è stata anticipata di circa 50 metri in modo da posizionarla in un punto con margini laterali più ampi. L'intero tratto delle due curve di Lesmo, dall'ingresso della prima all'uscita della seconda (rettilineo di raccordo compreso, è stato anch'esso arretrato verso l'interno pista di una quindicina di metri per incrementare lo spazio di fuga, passato mediamente a 60 metri in luogo dei circa 20 della vecchia configurazione. La prima curva è stata anch'essa stretta. Il suo raggio è infatti passato da 98 metri a 75, mentre la seconda, con un raggio portato a 35 metri, è rimasta pressoché identica a quella disegnata l'anno prima. Dopo tutti gli "spostamenti" lo sviluppo totale del circuito è diminuito di 30 metri rispetto ai 5.800 di prima (ora è di 5.770 metri).

 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
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