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 Alla scoperta della storia dell'Autodromo Nazionale Monza: itinerario storico spacer
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la curva in porfido del circuito pirelli autodromo di monza

La curva nord-est, in porfido, del
circuito Pirelli.

Itinerario Autodromo di MonzaIl circuito di Monza ha subito, dal 1922 a oggi, numerose trasformazioni e tuttora molte tracce del suo passato sono facilmente visibili. Una giornata senza manifestazioni può essere l'occasione ideale per scoprire l'evoluzione dell'autodromo e tratti di vecchie piste sconosciute alla maggior parte degli appassionati. Vedi la mappa (806Kb)

1- Ingresso in autodromo
Conviene visitare il circuito in giornate senza gare o manifestazioni. In questi casi il biglietto di entrata costa pochi Euro, mezzo privato compreso. Accesso dall'entrata principale di Vedano al Lambro.

2- Parcheggio
Si può sostare in molte aree. Pratici e comodi sono i parcheggi situati dietro la tribuna Centrale o quello adiacente al paddock, in prossimità dei negozi e del bar.

3- Visita alla curva nord-est del Circuito Pirelli
La visita può iniziare partendo dalla vecchia curva nord-est, realizzata con mattonelle di cemento che furono ricavate dalla demolizione del primo, originale, anello ad alta velocità realizzato nel 1922. Questa curva raccordava il rettifilo di partenza con quello centrale. Praticamente, insieme alle curve in porfido situate a sud, dava vita a una sorta di anello ad alta velocità. Questo tracciato fu realizzato nel 1939, dopo una grande ristrutturazione dell'intero autodromo, e utilizzato principalmente per prove e collaudi di vetture.

4- Visita alla pista sopraelevata ad alta velocità
Vista la curva nord-est, possiamo prendere il viale a sinistra, situato poco prima del sottopasso, e subito svoltare a destra per poi costeggiare la parte esterna della curva sopraelevata nord. Dopo una camminata di alcuni minuti arriveremo alla congiunzione tra la curva sopraelevata e il rettifilo est (o rettifilo del levante). Qui possiamo incamminarci sulla curva sopraelevata nord e scoprirne progressivamente l'aumento della pendenza. Sulla parte superiore è possibile vedere in alcuni punti la base triangolare in cemento delle vecchie torrette di
segnalazione. Una volta arrivati all'incrocio con la pista stradale possiamo tornare indietro e incamminarci verso il rettifilo est.

5- Il raccordo del Circuito Florio
Circa 200 metri prima della curva sopraelevata sud, sulla destra, è possibile vedere un breve tratto rettilineo con pavimentazione in cemento. Si tratta del vecchio raccordo Florio che collegava il rettifilo centrale alla curva sopraelevata sud. Questo circuito fu utilizzato costantemente dal 1934 al 1938, epoca in cui il rettifilo centrale era costituito da quello che è oggi viale Mirabello (zona pedonale che costeggia le tribune in prossimità della curva Parabolica).

6- Curva sopraelevata sud e vecchio rettifilo
Il nostro viaggio può proseguire verso la curva sopraelevata sud, preceduta da un grande spiazzo che fino alla fine degli anni '80 era occupato dalla variante sud, realizzata nel 1966. La curva sopraelevata sud differisce dalla nord in quanto una maggior sezione della pista è su terrapieno (la nord, invece, è quasi totalmente fuori terra). In alcuni punti, soprattutto a inizio curva, è ancora possibile scorgere le sedi delle "marmotte", luci che delimitavano il bordo curva e utilizzate per i test in notturna. Camminando sulla pista, poco dopo il sottopasso, si può notare sulla destra una piccola salita in ghiaia. Se ci dirigiamo all'interno, noteremo vecchie tracce del rettifilo centrale utilizzato sino al 1954, prima della nuova ristrutturazione dell'autodromo e prima della costruzione del nuovo anello ad alta velocità. Questo rettifilo proseguiva oltre l'attuale curva sopraelevata sud e si congiungeva con la prima delle due curve in porfido di cui oggi non c'è più traccia.

7- Rettifilo tribune
Ritornando sulla curva sopraelevata sud e proseguendo il cammino in senso orario, arriveremo presto alla congiunzione con la pista stradale. Qui potremo notare ancora un pezzo del vecchio rettifilo principale che era collegato alla seconda curva in porfido. Sempre in questa zona è ancora possibile vedere i resti dell'antico muro che delimitava la pista sin dagli anni '40.

8- Fine della visita
A questo punto bisogna ripercorrere in senso antiorario la curva sopraelevata sud, girare a sinistra per il raccordo Florio e proseguire diritto sino al parcheggio.

Consigli generali
L'itinerario è abbastanza lungo, infatti si percorrono a piedi alcuni chilometri. Di conseguenza è consigliabile indossare scarpe comode e portare pesi limitati. Lo stesso percorso si può fare anche in bicicletta a esclusione del tratto curva sopraelevata sud-rettifilo tribune (per raggiungere quest'ultimo, è necessario aggirare un cancello).

monza la curva sopraelevata sud

La curva sopraelevata sud dell'anello
ad alta velocità.

 

monza la variante sud

Sulla destra, la variante sud prima
della curva sopraelevata.

 

monza il vecchio rettifilo degli anni 40

In primo piano, un tratto del vecchio rettifilo di uscita delle antiche curve in porfido. Si può ancora notare il
muretto di contenimento.

 
 
 
 

mona curva sopraelevata

La curva sopraelevata nord
dell'anello ad alta velocità.

 

La parte iniziale del raccordo
del circuito Florio.

 
 
 
 
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