Colophon Responsive Mobile Version   Contatti Copyright English/Français
 
Home Calendario Piste Tribune Prato Fotografie Video Storia Risorse Racconti    
Documenti
Ritagli di stampa: autodromo
Ritagli di stampa: sopraelevata
Ritagli di stampa: corse
ViviMonza
Campi di storia
spacer
spacer
 Monza2, l'autodromo mai realizzato spacer
spacer
spacer

Si ringrazia per il testo Modelfox Brianza

Un libro dalla copertina patinata verde donatomi nel 1998 dall'allora Presidente della S.I.A.S. Ing. Giuseppe Bacciagaluppi. Impressa su di essa una pista strana: sembra la pista di Monza, ma ha qualche curva e rettilineo in più dell'attuale pista. Stampata in bella mostra nella prima pagina dell'affascinante pubblicazione, una frase che mette in risalto tutta l'eccitazione del momento:

"Con viva emozione e compiacimento, presento al mondo degli sportivi il progetto di un nuovo autodromo che dovrà nascere al posto di quello di Monza: con emozione, perché il pensiero che il glorioso impianto nel quale si sono vissute importanti tappe della nostra vita sportiva e tanti illustri campioni si sono cimentati, anche fino all'estremo sacrificio, un giorno diverrà cosa passata; con compiacimento, perché questo importante studio preliminare che, compendiando tutte le esperienze acquisite nelle corse automobilistiche, realizza una sintesi tecnica, funzionale e sportiva di grande valore tanto da costituire, a mio giudizio, una validissima indicazione per chiunque volesse accingersi a studiare la realizzazione di un nuovo autodromo.
Le mie più vive congratulazioni dunque ai progettisti ed i migliori auguri agli amici dell'Autodromo di Monza."

Principe Paul von Metternich - Presidente Federazione Internazionale dell'Automobile

Monza2: ovvero un secondo Autodromo Nazionale dove far correre le vetture a più di 300 km orari. Ma perché una seconda Monza quando il vero Autodromo, il primo, l'evoluzione del 1922, è lì già costruito e funzionante?
Siamo nel 1978 e il contratto dell'impianto sportivo di Monza sta per scadere; presumibilmente la vecchia pista e i rispettivi impianti verranno abbattuti, ridonando al Parco Reale gli ettari di terreno sottratti. Il periodo politico mostra uno scenario di indecisione da parte degli Enti preposti al buon funzionamento dell'Autodromo e nessuno si vuole prendere la responsabilità di una decisione per questo tempio dell'automobilismo mondiale. Da più parti si parla di rinnovi del contratto, prima di un anno e poi per altri tre. L'allora Presidente della S.I.A.S., Ing.Giuseppe Bacciagaluppi, cerca in tutti i modi una via di fuga per risolvere il problema, ma già a quei tempi, l'opposizione da parte degli ecologisti è forte, tanto da volere eliminare dal Parco Reale tutti i "corpi estranei", come venne definito l'Autodromo di Monza da Autosprint in quegli anni. La battaglia in atto è palpabile e per nulla nascosta anche dagli articolisti della nota rivista di automobilismo, che nel pieno della libertà di stampa, non risparmiano commenti per nessuno.
Scrive Camillo Ripamonti, Presidente dell'Automobile Club di Milano:
" Perché Monza2? La risposta a questa domanda viene da lontano, cioè dagli inizi degli anni '70 quando nelle Amministrazioni Comunali di Monza e di Milano, si manifestarono dubbi sulla possibilità che l'Autodromo continuasse a esercitare le sue attività nel Parco di Monza di cui sono proprietarie e la cui destinazione sarebbe incompatibile con tale impianto. E anche se le più recenti delibere dei due Consigli comunali hanno stabilito che il contratto d'affitto per l'autodromo debba aver fine nel 1978, dichiarazioni favorevoli alla sua permanenza per un certo numero di anni, sono state rilasciate da autorevoli rappresentanti del Comune di Milano, dalla Regione Lombardia e della Provincia di Milano.
Come conseguenza di questa discordanza di opinioni, l'autodromo ha cominciato a vivere nella più completa incertezza sul proprio futuro, senza quindi poter apportare quei miglioramenti che l'evoluzione delle macchine, delle competizioni e delle esigenze del pubblico richiederebbero".

L' Automobile Club di Milano si adopera a questo punto per trovare una nuova sistemazione per l'Autodromo, creando una commissione a doc di architetti, incaricati dello studio di una possibile nuova sistemazione dell'Autodromo stesso. Il trio formato dagli architetti Bacigalupo, Ascarelli e Cappato, studiano una decina di possibilità di luoghi dove spostare gli impianti nel raggio possibilmente di 150 km dal "vecchio" Autodromo, tenendo conto della distanza stradale dal centro di un agglomerato urbano di almeno un milione di abitanti, non superiore a 35-40 Km, calcolando anche la distanza in linea d'aria di 10-15 Km dal più vicino ospedale. Inoltre è essenziale per il buon funzionamento dell'impianto, la vicinanza di autostrade, aeroporti e ferrovie, oltre ad altre vie di comunicazione, che consentano una raggiungibilità ottimale alle migliaia di appassionati che vi si recheranno per vedere le gare.

Stava nascendo Monza2
Le aree oggetto di studio sono da ricercarsi in un ventaglio di 180° attorno a Milano. Lo studio portò ad identificare le seguenti soluzioni: la prima. nelle vicinanze di Somma Lombarda, in provincia di Varese; una seconda nelle zone del Parco del Ticino, altre due nelle vicinanze di Bergamo, un'altra ancora vicino a Sesto San Giovanni. Anche i Comuni di Vimercate e Gorgonzola vennero interessati dalla ricerca.

Come dovrà essere il nuovo Autodromo
Nel volume Monza 2 edito nel 1978, gli autori hanno tracciato un quadro ben definito di come dovrà essere il nuovo impianto sportivo. Riportiamo a carattere storico quanto venne scritto nel progetto, in modo da capire al meglio le intenzioni dei progettisti della Commissione Sportiva dell'Automobile Club.

Monza2 Monza2

La pista e gli impianti accessori
Il disegno della pista deriva da molteplici esigenze che possono essere qui brevemente raccolte nelle due principali: la prima, espressa ai progettisti della Commissione Sportiva dell'Automobile Club che ha interpretato i comuni sentimenti degli appassionati, è che la conformazione della pista, pur adeguandosi a tutte le innovazioni tecniche di regola, non si discosti troppo dall'immagine dell'Autodromo Nazionale di Monza, che ormai rappresenta tradizionalmente, un simbolo non solo per il pubblico italiano, ma anche per gran parte di quello straniero. Dopo molteplici tentativi, il progetto ha definito un circuito costituito da due anelli uno interno all'altro intersecantisi a diverso livello mediante una struttura a ponte.

Lo studio della seconda esigenza, voluta visto l'evolversi del mezzo tecnico, vedrà un tracciato di lunghezza di 6.975 metri, molto variato nel disegno, distribuendo 11 curve destre e 5 sinistre con varia ampiezza e grado di difficoltà. Verranno utilizzati entrambi gli anelli che corrono paralleli per un tratto di 700 metri. La pista ha mantenuto la larghezza di quella di Monza, con un valore costante di 12 metri. L'attuale Pista Junior, lascerà il posto ad un tracciato quasi identico, stimato in 2200 metri di lunghezza. Il progetto prevede anche una serie di attrezzature per controllare il corretto svolgimento delle gare, anche in funzione della sicurezza dei piloti, con un ausilio costante da parte dei mezzi di emergenza, prescritte dal C.S.I e così definite:
a) posti di percorso collegati tra loro e alla direzione di gara mediante rete telefonica in cavo;
b) rete di strade a due sensi di marcia per i servizi di emergenza, riservate esclusivamente a loro, fiancheggianti la pista lungo uno dei lati del tracciato principale, munite di accessi protetti dalla pista e collegate in più punti con raccordi a bretella al centro di servizio generale, provvisto di ospedaletto e pronto soccorso e rianimazione e di un eliporto;
c) impianto di segnalazioni luminose, destinate alle sole segnalazioni collettive di avvertimento, divieto di sorpasso, arresto ecc..;
d) segnalazioni fisse d'avvicinamento alle curve;
e) impianto televisivo a circuito chiuso e impianto di altoparlanti collegati alla direzione gara ed alla cabina del commentatore;
f) due ubicazioni per base cronometrata per prove di accelerazione sul quarto di miglio;
g) segnalazioni sull'andamento della gara per il pubblico.

Area di servizio: dislocata nel cuore della pista che comprende servizi per le gare, assistenza, rappresentanza e per la stampa. Lo studio ha portato al progetto di una grande blocco ad "L", con bracci di differente lunghezza che comprendono i box, in numero di 48, per una lunghezza complessiva di 250 metri, raggruppati in tre distinti settori. Ogni box dista dalla pista 5 metri ed ha una profondità di 8 metri, con altezza complessiva pari a 3 metri. Completano la struttura a vetri i servizi stampa, ricavati al primo piano del blocco tramite una sala che può ospitare oltre 400 giornalisti, con visibilità sulla pista e sui recinti di servizio e i box di assistenza e rappresentanza.

Monza2 Monza2

La Direzione gara è situata al primo piano nella torre, all'innesto dei due bracci del corpo ad elle. Parallelamente al lato principale del grande fabbricato, è stato impostato il fabbricato bifronte del paddock con 88 autorimesse. Gli unici elementi staccati dal corpo ad elle sono: il recinto pre-griglia, destinato all'allineamento delle vetture per l'uscita in pista in previsione del giro libero prima dell'allineamento sulla griglia di partenza, il recinto fine corsa (parc fermè), situato all'estremità vicino al raccordo di ingresso box, le residenze che accolgono gli addetti che operano permanentemente per la funzionalità del circuito e la preparazione delle gare, realizzate sulla sinistra del corpo principale dei servizi.
I bordi della pista saranno delimitati da striscia continua e cordoli in cemento, liscio per l'interno e ondulato per l'esterno, in corrispondenza dei tratti di tangenza delle traiettorie.
Le protezioni di sicurezza studiate prevedevano guardrail del tipo Armco a 2 bande, fissati a supporti in acciaio. All'esterno delle curve, la protezione è costituita da spazi di fuga sistemati con banchi di sabbia a elementi arrotondati di granulometria da 2 e 8 mm di diametro.

Per scoraggiare i soliti "assaltatori", tutto il perimetro esterno all'autodromo sarà realizzato con strutture invalicabili dal pubblico, che per forza di cose, dovrà fermarsi con le vetture nei tre grossi parcheggi a nord della pista, incanalandosi poi in una rete di percorsi pedonali sopraelevati che in alcuni punti sottopassano la pista. Un museo di vetture d'epoca, servizi di ristoro, e vari negozi, allieteranno la passeggiata del pubblico da e per la pista.
Le grandi tribune sono state progettate per accogliere 60.000 spettatori, la metà con posti a sedere al coperto.
In questo modo tutto l'autodromo diveniva il cuore di un grosso centro polifunzionale dello sport, con campi da golf, piste di atletica leggera e piscine, oltre a una miriade di altre discipline sportive, calate in mezzo al verde, con rispetto della natura stessa.

Sono passati decenni ed il nostro Autodromo, soffre ancora di critiche e prese di posizione da parte di coloro che, a torto o a ragione, vorrebbero la chiusura definitiva degli impianti. Forse la faraonica impresa di ricostruire l'Autodromo di Monza fuori dalla sua culla originaria dal 1922, ha spaventato qualcuno o forse i 30 miliardi delle vecchie lire erano di difficile reperimento in quei periodi. Sta di fatto che Monza 2 non venne mai costruita e benché Autosprint nel 1978 documentasse gli avanzamenti dei progetti, il tutto venne accantonato, anche perché il settore dell'auto in quegli anni "soffriva" di una forte crisi e non conveniva a nessuno esporsi ad una impresa del genere.

Si ringrazia per il testo Modelfox Brianza

spacer
spacer
  Copyright©1999 Monzasport.it, tutti i diritti riservati. Responsive Mobile Version